In questa sezione è possibile consultare le più recenti analisi prodotte da Liguria Ricerche riguardo ai dati trimestrali e annuali di fonte ufficiale relativi ai principali aspetti dell'economia ligure e in confronto con altre realtà territoriali.
E' possibile visualizzare i grafici e le note di commento per tematica e/o per trimestre di riferimento e accedere
sia alla versione più recente delle analisi prodotte per ciascuna tematica, sia alle edizioni precedenti. Le analisi verranno periodicamente aggiornate con i dati progressivamente disponibili.
I dati utilizzati nella presente nota sono provvisori (scaricati in data 13 settembre 2023)
La dinamica tendenziale dell’export ligure per il II trimestre 2023 appare positiva: le esportazioni aumentano, rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, del 21,3%. Le importazioni segnano invece una diminuzione, pari a -17,3%.
Nel trimestre esaminato le importazioni e le esportazioni liguri registrano andamenti differenti nei cinque continenti.
In termini di esportazioni aumentano i flussi verso l’America (+84,6%), l’Asia (+16,1%) e l’Oceania e altri territori (+40,7%). Si registra invece una diminuzione verso gli altri continenti: Europa (-5,5%) e Africa (-47,4%). Nel trimestre esaminato, l’America rappresenta la destinazione preponderante dell’export ligure, con una quota pari al 42,9% dei flussi totali, mentre i flussi verso l’Europa rappresentano il 35,5% dell’export regionale.
In termini di destinazioni, l’export ligure aumenta verso gli altri Paesi europei (+21,4%), l’America settentrionale (+87,3%) e centro-meridionale (+65,5%), il Medio Oriente (+55,6%) e l’Asia centrale (+125,9%).
L’incremento delle esportazioni regionali (+21,3%) è la sintesi degli aumenti registrati nelle tre province di Imperia (+32,3%), Genova (+22,6%) e La Spezia (+79,4%). A Savona si registra invece una diminuzione del 17,4%.
Per quanto riguarda le categorie merceologiche, a livello regionale i flussi di export diminuiscono per i prodotti dell’agricoltura e della pesca (-1,8%) e nella categoria residuale «altro» (-4,2%), Nelle restanti categorie i flussi aumentano secondo le seguenti percentuali: Minerali (+0,8%); Prodotti manifatturieri (+23,9%). I prodotti manifatturieri rappresentano, nel trimestre, il 92,5% delle esportazioni regionali.
I flussi in import diminuiscono dai seguenti mercati di origine: dagli altri Paesi europei (-45,4%), dall’Africa settentrionale (-48,2%), dal Medio Oriente (-49,9%), dall’Asia centrale (-20,8%) e orientale (-1,4%). Analizzando i cinque continenti si registrano variazioni negative in provenienza dall’Europa (-4,8%), dall’Africa (-37,9%) e dall’Asia (-29,6%) e variazioni positive in provenienza dall’America (+85,2%) e dall’Oceania e altri territori (+145,8%).
La diminuzione delle importazioni regionali (-17,3%) interessa tre delle quattro province liguri: -30,6% a Savona, -8,3% a Genova e -8,9% nella Spezia. A Imperia si registra invece un aumento pari a +15,4%.
In termini di categorie merceologiche si rileva un incremento solo nelle importazioni dei prodotti dell’agricoltura e della pesca (+28,3%). Nelle altre categorie si registrano le seguenti variazioni: Minerali (-35,4%); Prodotti manifatturieri (-0,7%); Categoria residuale «altro» (-21,8%).
Complessivamente la bilancia commerciale del trimestre, ossia il saldo tra il valore delle esportazioni e quello delle importazioni relativamente alle sole merci, resta negativa (-343 milioni di euro) ma migliora rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente (-1,7 miliardi). Le esportazioni regionali sono aumentate (+21,3%) e le importazioni hanno registrato un decremento (-17,3%); questo ha portato ad un miglioramento tendenziale del saldo di bilancia commerciale regionale.
In Liguria, nel II trimestre del 2023, continua il trend di decrescita iniziato nel I trimestre dello scorso anno, complici anche la guerra ed il caro energia: nello specifico, lo stock di imprese registrate segna una diminuzione dell’1,6% e le imprese attive calano dell’1,1% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente.
La diminuzione regionale è concorde con l’andamento medio nazionale, ma più intensa in riferimento alle imprese registrate. In Italia si registra infatti una diminuzione dell’1,2% per le imprese registrate e dell’1,1% per quelle attive.
A livello territoriale il decremento delle imprese attive si rileva in tutte le province. Genova presenta il calo più significativo (-1,8% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente), seguita da Savona (-0,6%), La Spezia (-0,3%) e Imperia (-0,1%).
A livello settoriale, in Liguria, le imprese attive diminuiscono nei seguenti settori: «Agricoltura» (-2,7%), «Industria in senso stretto» (-2,3%), «Commercio» (-3,2%), «Trasporti e magazzinaggio» (-2,4%), «Servizi di alloggio e ristorazione» (-0,8%).
Si rilevano invece incrementi per quanto riguarda i seguenti settori:
Il numero delle imprese a carattere artigiano è in aumento rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente (+0,3% per le imprese sia registrate che attive). Per entrambi gli stock, l’incremento si contrappone alla flessione nazionale.
La dinamica positiva interessa le province di Imperia e La Spezia, con riferimento ad entrambi gli stock considerati; a Genova si osserva invece una sostanziale stabilità in relazione ad entrambe le variabili, mentre a Savona si rileva un lieve decremento.
In termini tendenziali, il tasso di artigianalità della regione aumenta, raggiungendo un valore del 27,3%. L’indicatore aumenta nella maggior parte dei settori, rimane invariato nella categoria residuale «altri settori» e si riduce nei settori «servizi di alloggio e ristorazione» e «altri servizi alla persona».
Il settore del commercio registra un calo del numero delle imprese sia registrate che attive (rispettivamente -3,8% e -3,2%). La flessione regionale è più intensa rispetto a quella osservata a livello nazionale (-2,6% per le imprese sia registrate che attive).
La dinamica negativa coinvolge, per entrambi gli stock, tutte le province della regione. Genova presenta, in entrambi i casi, la dinamica negativa più intensa.
In termini sub-settoriali, le imprese attive operanti nel commercio all’ingrosso (escluso quello di autoveicoli e motocicli) sperimentano la contrazione più intensa (-4,2%), seguite dalle imprese operanti nel commercio al dettaglio (escluso quello di autoveicoli e motocicli), dove la diminuzione è pari a -3,1%.
Nel II trimestre 2023, il numero di startup innovative in Liguria diminuisce del 6,3% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Diminuisce lievemente anche la quota delle startup innovative sul totale nazionale (-0,03 punti percentuali).
Nello specifico, il numero di startup innovative della regione è pari a 238 unità (15° valore tra le regioni italiane). L’81,1% di esse è concentrato nella provincia di Genova, cui seguono, per intensità decrescente, Savona (con 8,0% delle unità complessive), Imperia e La Spezia (5,5% in entrambe).
Al contrario, nel II trimestre 2023, il numero di PMI innovative in Liguria aumenta del 7,8% (+4 PMI innovative a Genova) rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Rimane invece sostanzialmente stabile la quota delle PMI innovative sul totale nazionale (-0,01 punti percentuali).
Nello specifico, il numero di PMI innovative della regione è pari a 55 unità (11° valore tra le regioni italiane). Il 92,7% di esse è concentrato nella provincia di Genova a cui seguono, per intensità decrescente, La Spezia (5,5% delle unità complessive) e Savona (1,8%). Nella provincia di Imperia non si registra alcuna PMI innovativa.
I dati qui riportati sono di fonte Regione Liguria. È stata scelta questa fonte per l’elaborazione delle note trimestrali per garantire la migliore tempestività del dato e l’approfondimento a livello provinciale. I dati qui utilizzati fanno riferimento al report scaricato in data 16 giugno 2023.
Nel I trimestre 2023 prosegue l’andamento positivo del settore turistico. Nello specifico, le variazioni tendenziali dei flussi turistici mostrano un aumento sia degli arrivi (+22,6%), sia delle presenze (+21,1%).
L’incremento dei flussi è influenzato maggiormente dalla componente straniera, per la quale si registra un aumento pari al 62,2% per gli arrivi e al 49,2% per le presenze. Le rispettive variazioni registrate dal turismo nazionale sono +10,5% e +12,6% (influenzate negativamente dalla provincia della Spezia).
A livello locale, la dinamica complessiva è positiva in tutte le province liguri. L’intensità maggiore si registra a Imperia (+31,5% per gli arrivi e +33,9% per le presenze), a cui segue Genova (+26,0% per gli arrivi e +22,4% per le presenze). Per la provincia della Spezia le variazioni sono pari rispettivamente a +16,1% e +5,2%, mentre a Savona si registra un incremento pari al 13,5% per gli arrivi e al 17,2% per le presenze.
Il settore alberghiero chiude il I trimestre del 2023 con risultati positivi in termini sia di arrivi (+21,9%) che di presenze (+20,9%).
La permanenza media è di 2,4 notti per cliente.
A livello territoriale la dinamica positiva interessa i flussi complessivi di tutte le province liguri. Nello specifico, Imperia registra l’incremento di intensità maggiore in relazione sia agli arrivi (+34,6%) che alle presenze (+36,0%). Gli incrementi dei flussi turistici meno intensi si osservano invece a Savona in relazione agli arrivi (+11,2%) e nella provincia della Spezia per quanto riguarda le presenze (+0,1%).
Anche nel settore extra alberghiero si registrano risultati positivi, sebbene si tratti di valori assoluti più contenuti rispetto all’alberghiero. Nello specifico, gli arrivi aumentano del 24,6% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente e le presenze del 21,6%. Per entrambe le componenti la variazione percentuale positiva registrata dal settore extra alberghiero è superiore alla corrispettiva rilevata nel settore alberghiero.
Anche la permanenza media è più elevata di quella registrata per il settore alberghiero e risulta pari a 3,6 notti per ospite.
Tutte le province liguri sono interessate dall’incremento dei flussi turistici. Genova presenta la crescita più significativa in termini di arrivi (+37,4%) e Imperia in termini di presenze (+31,2%); nella provincia della Spezia si registrano invece le intensità di crescita inferiori.